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Monastero di San Vincenzo al Volturno

Italia, Castel San Vincenzo (Isernia, Molise)

Monastero di San Vincenzo al Volturno

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Il monastero si trova nel territorio del comune di Castel San Vincenzo, sito presso le falde occidentali del monte Vallone in provincia di Isernia. Nell’area è attestata la presenza, in epoca tardo romana, di un villaggio e di un oratorio dedicato a san Vincenzo e risalente al V-VI secolo, nei cui pressi tre nobili longobardi, Paldo, Taso e Tato, provenienti dal cenobio di Farfa, fondarono nel 703 il monastero, su un terreno donato loro dal duca di Benevento e collocato sulla riva sinistra del Volturno.

Già favorito dal duca Gisulfo II, la sua espansione si avviò grazie agli ampi privilegi fiscali e giurisdizionali concessi da Carlo Magno, che ne fecero una delle più importanti abbazie europee. Nel IX secolo la sua popolazione ammontava a 350 monaci, con vasti possedimenti e numerose attività artigianali e servizi. Colpito da un terremoto nell’848, il monastero fu oggetto di saccheggio e devastazione nell’881 a opera di saraceni al servizio del duca-vescovo di Napoli Atanasio II. I superstiti, rifugiatisi a Capua, ricostruirono il cenobio nel 914 completando l’opera solamente alla fine del secolo grazie all’aiuto degli imperatori Ottone II e Ottone III.

Fu la presenza normanna a provocare il trasferimento dell’edificio sulla riva destra del fiume sul finire del secolo XI: la nuova chiesa abbaziale fu consacrata da Pasquale II nel 1115 ma l’occupazione normanna dell’Abruzzo avviò la decadenza della signoria monastica. Nel 1339, inoltre, un nuovo terremoto distrusse l’abbazia che venne progressivamente gestita dai monaci di Montecassino, in via definitva dal 1669. I pesanti danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale portarono a una importante ristrutturazione per iniziativa del monaco cassinese Angelo Pantoni, grazie al quale dal 1989 San Vincenzo ha potuto ospitare nuovamente una comunità cenobitica femminile.

ANALISI FORMALE

L’attuale centro monastico prevede dunque due siti, il secondo dei quali, a causa dei rifacimenti del XX secolo, porta ben poche tracce dell’epoca medievale. Di notevole rilievo sono invece i resti della prima abbazia, oggetto di recenti e ripetute campagne di scavi che hanno riportato alla luce strutture e opere d’arte di grande valore. A essa si accede mediante il ponte della Zingara, la cui attuale fattura risale al secolo XVII. Si entra da qui nel corridoio d’ingresso, pavimentato in laterizi e dal quale si accede, dal lato sinistro, alla corte a giardino, un tempo porticata e collegata ad ambienti probabilmente destinati all’ospitalità.

La chiesa principale è San Vincenzo Maggiore, edificata a metà del secolo VIII e dedicata alla Vergine. Il vestibolo che la precede presenta dipinti nella fascia inferiore delle pareti e dà accesso alla Sala dei Profeti, così chiamata per gli affreschi di alcuni personaggi tra i quali sono stati individuati i profeti Geremia e Michea. Dal suo lato sud una rampa di scale porta alla chiesa, strutturata in tre navate senza transetto e con tre absidi, il cui atrio era circondato da portici mentre il lato occidentale era destinato alle sepolture dei monaci. Presso questo settore e all’estremità della facciata furono poi costruite tre torri mentre nella navata centrale una pergula permette di accedere al presbiterio rialzato, sotto il quale è collocata la cripta anulare (o cripta di Giosuè), accessibile dalle navate laterali: abbellita da affreschi raffiguranti personaggi tra i quali vi sono forse gli abati Giosuè e Talarico, in essa erano conservate le reliquie del santo titolare. Lungo il lato nord si conserva la cappella di Santa Restituta, edificata nel secolo XI nel periodo del declino del monastero in tre navate, le cui pareti sono affrescate (secolo XII) con figure animali e umane dentro clipei.

Di grande interesse è la cripta di Epifanio, facente parte del complesso di San Vincenzo Minore: edificata dall’omonimo abate tra l’824 e l’842, è illustrata da un ciclo iconografico di scuola longobarda risalente al IX secolo, espressione particolarmente significativa della cultura religiosa dell’epoca, che comprende episodi della vita di Gesù e Maria, i martiri di santo Stefano e san Lorenzo, figure femminili e arcangeli nonché un repertorio di immagini tratte dall’Apocalisse di san Giovanni.

A completare il complesso sono il refettorio, pavimentato in laterizi e adornato con affreschi analoghi alla Sala dei Profeti; il lavatoio e le cucine, edificate quest’ultime nel secolo IX e nelle quali è visibile la botola usata per attingere l’acqua del fiume e lo scivolo per l’eliminazione dei rifiuti; infine il magazzino, parzialmente scavato nel banco di travertino del Colle della Torre, in cui sono stati repertati strumenti di lavoro. Il locale è collocato nel tratto iniziale del corridoio ovest, il quale si apre su un loggiato che è stato ricavato scavando la parete di travertino ed è affrescato nella parete interna da figure geometriche e di animali. Al di sopra di questo erano collocati dei terrazzamenti che ospitavano, tra l’altro, i dormitori e l’area sepolcrale.

ROBERTO BELLINI

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Información de la localidad

Monastero di San Vincenzo al Volturno
Altri monumenti e luoghi da visitareMuseo archeologico Castel San Vincenzo, Fontana Fraterna (secolo XIII), Eremo di San Michele Arcangelo (monte San Michele a Foce)
Eredità naturaleCentro visita fauna appenninica Oscar Caporaso
Lago di Castel San Vincenzo
Ricreazioni storicheBenedizione del fuoco il Sabato Santo
Festival Of Tourist InterestProcessione di San Michele Arcangelo (8 maggio)
Processione per la festa dei Santi Stefano e Domenico (3-4 agosto)
Processione per la Madonna delle Grazie (cappella sul monte Portella, 2 luglio)
FiereFiera in località Cartiera
Mercatino di Santo Stefano (nei giorni successivi alla festa)
Asta di San Rocco (16 agosto)
Fiera di San Martino (11 novembre)
Fiera della Madonna della Neve (21 novembre)
Ufficio TuristicoRecapiti telefonici ed e-mail sul sito della Direzione regionale dei Musei Molise
Guide specializzate
Visite guidateSì (per la cripta di Epifanio)
AlloggiBorgo Donna Teresa
Hotel Al Colle
RistorantiLanterna sul Lago
Mestiere
Bibliografia
Videos
Sito web
Monumento o luogo da visitareMonastero di San Vincenzo al Volturno
StileResti medievali
TipoArchitettura monastica
EpocaVIII-XII secolo
Stato di conservazioneScavi archeologigi
Grado di protezione legaleMinistero della cultura
Indirizzo di postaVia Abbazia, 86071 Castel San Vincenzo (Isernia)
Coordinate41°38′59.94″N 14°05′16.14″E
Proprietà, dipendenzaDirezione regionale Musei Molise
Possibilità di visite da parte del pubblico generico o solo di specialisti
Visita pubblica
Esigenze di conservazione
Si
Orari e condizioni di visita
Martedì-Domenica 10.15-16
Lunedì chiuso
Cripta di Epifanio su prenotazione con numero massimo di visitatori giornalieri
Importo del biglietto
5 euro, 10 euro per la cripta
Lavori di ricerca in corso
AccessibilitàBuona
Segnalazione se sei iscritto al percorso
Si
Bibliografia
- San Vincenzo al Volturno dal «Chronicon» alla storia, a cura di Gianfranco De Benedittis, Isernia 1995.
- San Vincenzo al Volturno. Cultura, istituzioni, economia, a cura di Federico Marazzi, Abbazia di Montecassino 1996.
- Marazzi Federico - Filippone Cinzia - Petrone Pier Paolo - Galloway Timothy - Fattore Luciano, San Vincenzo al Volturno - Scavi 2000-2002. Rapporto preliminare, «Archeologia medievale», 29, 2002, pp. 209-274.
- Marazzi Federico, San Vincenzo al Volturno. L’abbazia e il suo «territorium» fra VIII e XII secolo. Note per la storia insediativa dell’alta valle del Volturno. Presentazione di Faustino Avagliano, Montecassino 2012.
- La cripta dell’abate Epifanio a San Vincenzo al Volturno. Un secolo di studi (1896-2007), a cura di Federico Marazzi, Cerro al Volturno (Isernia)-Campobasso 2013.
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LocalitàCastel San Vincenzo (Isernia, Molise)