Monastero di San Clemente a Casauria
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Il monastero si trova nell’abitato di Castiglione a Casauria (Pescara), di origine preromana, dove fu fondato nell’871 dall’imperatore Ludovico II a seguito di un voto fatto durante la sua prigionia a Benevento, su un’insula del fiume Pescara presso una cappella dedicata a san Quirico.
Intitolato inizialmente alla Ss. Trinità, l’anno successivo assunse quello attuale essendovi state traslate da Roma le reliquie del papa Clemente I, per metterle al riparo dalle incursioni saracene. Al primo abate, Romano, fu garantita la piena indipendenza nell’amministrazione del cenobio e nella gestione dei beni rispetto alle potenti abbazie vicine (Montecassino, Farfa, San Vincenzo al Volturno): ciò ne avviò lo sviluppo fino al 916, quando la comunità si disperse a seguito della presenza saracena nella valle. Rinato nel 970 e restaurato dall’abate Guido ai primi del secolo XI, fu occupato nel 1076 dal conte normanno Ugo di Mannoppello, che ne dilapidò i beni fino alla sua caduta (1097). Grazie al sostegno papale, con l’abate Grimoaldo il monastero avviò la sua ripresa anche grazie a importanti opere edilizie e artistiche proseguite dai suoi successori per tutto il secolo XII, fino all’abbaziato di Leonate, che ne rappresentò l’apogeo. La penetrazione nell’area dei cistercensi ai primi del Duecento ne avviò, però, la decadenza: divenuto loro dipendenza, l’ente perse progressivamente i suoi beni venendo, inoltre, colpito da vari terremoti.
Nel 1726 il Muratori lo trovò disabitato, nel 1775 passò sotto patronato regio e nel 1799 fu definitivamente spogliato dalle truppe francesi. Il governo piemontese, infine, nel 1869 lo trasferì al comune che, adibendolo a magazzino, causò la rovina di gran parte dell’edificio: a quanto restava si iniziò a porre riparo solo a cavaliere dei secoli XIX-XX e definitivamente dopo il sisma del 2009, con la sua riapertura nel 2011.
ANALISI FORMALE
L’abbazia rimane a oggi uno dei più importanti monumenti dell’Abruzzo: le sue forme romano-gotiche sono il risultato dei molteplici interventi occorsi durante la sua vicenda, a iniziare dal portico della facciata, i cui lavori furono avviati nel 1176 dall’abate Leonate grazie alle donazioni dei pellegrini diretti a Monte Sant’Angelo. L’obiettivo era creare un’entrata trionfale, che illustrasse la storia e la potenza del monastero, con tre archi e tre porte di accesso sormontate da un oratorio dedicato a san Michele, alla Santa Croce e a san Tommaso Becket. La scelta architettonica si ispira a canoni francesi con elementi di provenienza orientale giunti attraverso le crociate, che danno appunto luogo a un incontro tra romanico e gotico attestato sia in Italia sia in Francia. La decorazione scultorea sottolinea i privilegi ottenuti dal potere imperiale e papale mentre nell’architrave si leggono, da sinistra e poi da destra verso il centro, le vicende di fondazione dell’abbazia. Nei capitelli e nelle lunette sono, infine, presenti elementi simbolici e religiosi.
Il portico è realizzato con una successione di campate voltate a crociera con profonde nervature, in stile borgognone. Della torre campanaria, eretta dall’abate Oldrio nel 1146-1152 per scopi anche difensivi, rimane la base in blocchi di tufo, essendo stata danneggiata dal terremoto del 1349 e poi definitivamente crollata nel 1703.
L’interno, organizzato in tre navate nel secolo XIII con archi a tutto sesto, presenta il presbiterio rialzato per l’accesso alla cripta e le absidi semicircolari, col corpo della navata centrale impreziosito da elementi decorativi in parte di derivazione cistercense. L’ambone si eleva su quattro colonne e raffigura il tetramorfo degli evangelisti Giovanni e Marco, mentre un’iscrizione rinvia a tale frate Giacomo quale committente o realizzatore dell’opera. Il ciborio risale alla metà del secolo XV, ha forma quadrata con quattro colonne ed è alleggerito in alto da una terminazione piramidale. L’iscrizione del basamento ricorda la presenza delle reliquie di san Clemente e dei santi Pietro e Paolo. Sul retro sono disposte le Storie della fondazione dell’abbazia, già scolpite sull’architrave del portale maggiore; sulla facciata finale si ammira il simbolo del peccato carnale e di quello spirituale, scultura rifatta nei primi anni del Novecento.
L’altare è costituito da un sarcofago di epoca paleocristiana (IV secolo) con il rilievo di San Pietro tra le guardie a sinistra, al centro Cristo tra san Pietro e san Paolo, a destra San Pietro che rinnega Cristo. L’imponente cero pasquale è composto da elementi di epoca diversa perché danneggiato dai terremoti. Presso l’esterno è possibile ammirare l’originale porta in bronzo centrale realizzata tra il 1182-1189, con le formelle – non tutte originali – che rappresentano i castelli dell’Abruzzo e ornamenti floreali e vegetali, di chiara derivazione islamica.
La cripta è accessibile dal presbiterio ed è la parte più antica del cenobio: è a pianta centrale, con nove navatelle longitudinali e due trasversali costruite con materiali di recupero da edifici romani situati nei dintorni. I materiali più antichi sono quattro capitelli corinzi della parte absidale e la colonna militare con l’iscrizione che ricorda gli imperatori Valentiniani I, Valente e Graziano. Originariamente erano presenti tre altari, oggi resta solo quello centrale la cui datazione è discussa.
Negli uffici dell’ex monastero, infine, è oggi presente il Museo abbaziale, allestito nel 1913, che conserva reperti dal paleolitico fino al secolo XIV, tra i quali varie testimonianze dell’antica abbazia romanica.
ROBERTO BELLINI
Información de la localidad
Monastero di San Clemente a Casauria
Altri monumenti e luoghi da visitare | Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta Chiesa della Madonna delle Grazie Palazzo baronale De Petris-Faggiani Pescosansonesco, antico centro con resti del castello |
Eredità naturale | Parco nazionale della Majella |
Ricreazioni storiche | |
Festival Of Tourist Interest | Sagra di San Biagio (3 febbraio) |
Fiere | |
Ufficio Turistico | Recapiti telefonici ed e-mail sul sito del polo museale |
Guide specializzate | No |
Visite guidate | No |
Alloggi | B&B Villa dei Glicini |
Ristoranti | Da Giacomino |
Mestiere | |
Bibliografia | |
Videos | |
Sito web |
Monumento o luogo da visitare | Monastero di San Clemente a Casauria |
Stile | Romanico-gotico |
Tipo | Architettura monastica |
Epoca | XII-XV secolo |
Stato di conservazione | Buone |
Grado di protezione legale | Monumento nazionale (1894) |
Indirizzo di posta | Via San Clemente, 65020 Castiglione a Casauria (Pescara) |
Coordinate | 42°14′06.73″N 13°55′48.24″E |
Proprietà, dipendenza | Direzione regionale Musei dell’Abruzzo |
Possibilità di visite da parte del pubblico generico o solo di specialisti | Visita pubblica |
Esigenze di conservazione | |
Orari e condizioni di visita | Lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica (prima e terza del mese): 9-13.30 Martedì e venerdì: 14.30-19.30 Possibile chiusura in caso di maltempo |
Importo del biglietto | Gratuito |
Lavori di ricerca in corso | |
Accessibilità | Buona |
Segnalazione se sei iscritto al percorso | Si |
Bibliografia | - S. Clemente a Casauria e Pier Luigi Calore a cento anni dal Regio Decreto del 28 giugno 1894, «La nuova provincia di Pescara», n.s., 4/5-6 (1994), pp. 1-68. - Adriano Ghisetti Giavarina, S. Clemente a Casauria. L’antica abbazia e il territorio di Torre de’ Passeri, Pescara 2001. - Alessandro Pratesi, Il «Chronicon Casauriense» come fonte storica, «Bullettino della Deputazione abruzzese di storia patria», 101 (2010), pp. 5-18. - Berardo Pio, Il declino di una grande abbazia: San Clemente a Casauria nel basso medioevo, «Rivista di storia della Chiesa in Italia», 66 (2012), pp. 371-387. |
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Sito web | www.sanclementeacasauria.beniculturali.it |
Località | Castiglione a Casauria (Pescara, Abruzzo) |