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San Benedetto di Montecassino

Italia, Montecassino (Cassino, Lazio)

San Benedetto di Montecassino

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Il comune di Cassino appartiene alla provincia di Frosinone (Lazio), della quale costituisce il secondo centro per numero di abitanti. Situata nella valle del Liri, di origini romane, la cittadina fu distrutto completamente durante la seconda guerra mondiale venendo perciò riconosciuta quale ‘città martire’. Cassino sorge ai piedi del monte sulla cui sommità san Benedetto da Norcia edificò, nel 529, il monastero poi a lui intitolato, sulle rovine di una fortificazione romana e di un tempio dedicato ad Apollo: sull’ara di quest’ultimo nacque l’oratorio di san Giovanni dove il santo volle essere sepolto assieme alla sorella Scolastica. Il cenobio fu distrutto una prima volta dai longobardi nel 577: i monaci ripararono a Roma con le reliquie del fondatore. Ricostruita nel 718 per iniziativa del bresciano Petronace, l’abbazia venne devastato dai saraceni nell’883 e riedificata da papa Agapito solo nel 949, ma sin dal secolo VIII essa era divenuta il più importante centro monastico dell’Occidente, sia dal punto di vista patrimoniale sia per le iniziative culturali promosse dagli abati, il più famoso dei quali fu probabilmente Desiderio, divenuto papa col nome di Vittore III, che alla fine del secolo XI riedificò completamente il monastero.

Colpita gravemente dal terremoto del 1346 (o 1349), entrò nella congregazione di Santa Giustina nel 1504 (proprio per questo denominata da allora ‘cassinese’) e conobbe un’ultima distruzione nel 1944, durante la battaglia tra le forze angloamericane e quelle tedesche. Il restauro dell’edificio avvenne tra il 1948 e il 1956 secondo le forme del barocco napoletano che aveva assunto nel corso del secolo XVII.

ANALISI FORMALE

Le ripetute distruzioni subite dal cenobio hanno fatto sì che molto poco sia rimasto di epoca medievale: alcuni reperti, risalenti all’XI-XII secolo, sono conservati nel Museo dell’abbazia mentre per quanto riguarda l’edificio rimangono oggi l’ingresso detto del Pellegrino, perché qui erano accolti i romei dai monaci, e la cella di san Benedetto, edificata con i resti della fortificazione romana, i cui affreschi (che illustrano scene della sua vita) risalgono però al secondo dopoguerra.

Il primo chiostro, detto d’Ingresso o Meridionale, si trova dove sorgeva il tempio pagano, che il fondatore aveva riadattato a oratorio di San Martino. Dal 1952 vi è collocata una statua raffigurante la Morte di san Benedetto, opera di Attilio Selva e donata al monastero dal cancelliere tedesco Konrad Adenauer.

Il chiostro successivo è quello più rilevante, detto del Paradiso o di Sant’Anna, in stile rinascimantale bramantesco. Edificato nel 1595 comprende una cisterna ottagonale e una grande scalinata mediante la quale si accede alla Loggia del Paradiso, che ne costituisce il secondo livello. All’inizio della scalinata sono collocate le statue di san Benedetto (di frate Campi di Carrara, originale del 1736) e di santa Scolastica, copia di quella settecentesca distrutta nel bombardamento del 1944.

Il terzo chiostro, costruito nel 1513, è detto dei Benefattori (o Settentrionale) perché presenta una teoria di statue di personalità che si sono illustrate per le loro benemerenze verso il cenobio nel corso dei secoli. Tra i manufatti, esemplati a partire dal 1666, si segnalano le statue di Clemente XI e di Urbano V, poste proprio al termine della scalinata.

La chiesa abbaziale, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Benedetto, è stata ripetutamente ricostruita: quella attuale  riprende il modello ideato dall’architetto Cosimo Fanzago, avviato nel 1627 e consacrato da papa Benedetto XIII nel 1727. Presenta una pianta a croce latina, con otto cappelle collocate su entrambe le navate laterali le quali si collegano a quella centrale, più alta, mediante archi a tutto sesto. Quest’ultima giunge fino all’altare maggiore, riedificato quasi totalmente con i resti di quello distrutto nel 1944, sotto cui si trova la cripta (scavata nel 1544 nella roccia viva) e sopra il quale si eleva la maestosa cupola, anch’essa interamente ricostruita. Alcune delle opere presenti nella chiesa sono sopravvissute al bombardamento del 1944 e sono state adeguatamente reinserite nell’attuale edificio. Tra esse troviamo la tomba di Piero de Medici, collocata nell’area del presbiterio e commissionata nel secolo XVI da papa Clemente VII; la porta centrale d’accesso in bronzo, manufatto del secolo XI; l’urna di bronzo contenente le reliquie di Benedetto e Scolastica, il cui sepolcro si trova dietro l’altare maggiore; il dipinto in rame sopra la tomba, opera di Giuseppe Cesari (secolo XVII) e raffigurante i due santi in riposo; i mosaici della cripta.

All’uscita della chiesa è collocato il Museo dell’abbazia, fondato nel 1980 e diviso per sezioni, le quali ospitano reperti e manufatti che vanno dal secolo VI a.C. a oggi. Molto rilevanti sono pure l’archivio e la biblioteca del cenobio: nel primo, in particolare, è conservato il placito di Capua del 960, uno dei primissimi esempi di volgare italiano.

Infine, nella Sala dei bozzetti sono raccolte opere di artisti di scuola napoletana dei secoli XVII-XVIII, stesi in vista della loro esecuzione nella basilica e che documentano quasi interamente le opere esposte nell’edificio originario distrutto nel 1944.

ROBERTO BELLINI

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Información de la localidad

San Benedetto di Montecassino
Altri monumenti e luoghi da visitareCimitero militare polacco, Cimitero Militare del Commonwealth e Sacrario Militare Germanico, Rocca Janula, Anfiteatro romano di Casinum, Museo archeologico ‘G. Carrettoni’
Eredità naturaleValle del Liri
Terme Varroniane di Monticello
Ricreazioni storiche
Festival Of Tourist InterestCorteo storico ‘Terra Sancti Benedicti’
Fiere
Ufficio TuristicoPresso l’Ufficio informazioni del monastero
Guide specializzate
Visite guidate
AlloggiNumerosi alberghi a Cassino
RistorantiIn abbazia è presente l’erboristeria
Numerosi centri di ristoro a Cassino
Mestiere
Bibliografia
Videos Youtube
Sito web
Monumento o luogo da visitareMonastero di San Benedetto di Montecassino
StileResti medievali / Barocco napoletano secolo XVII riedificato dopo il 1944
TipoArchitettura monastica
EpocaXI-XII secolo / secolo XVII riedificato dopo il 1944
Stato di conservazioneBuone
Grado di protezione legaleMinistero della Cultura - Polo museale del Lazio
Indirizzo di postavia Montecassino - Cassino e Via Montecassino 4, 03043 Cassino
Coordinate41°29′24″N 13°48′50″E
Proprietà, dipendenzaAbbazia territoriale soggetta alla Santa Sede / Congregazione sublacense cassinese
Possibilità di visite da parte del pubblico generico o solo di specialisti
Visita pubblica
Esigenze di conservazione
Orari e condizioni di visita
1 novembre - 31 marzo: lunedì-sabato 9.30-16.50; domenica 9.30-17.15
1 aprile - 31 ottobre: tutti i giorni 9.30-18.30
Importo del biglietto
Ingresso libero nei luoghi sacri.
Museo: 5 euro. Visita guidata su prenotazione, prezzo variabile per numero di persone e ampiezza della visita
Lavori di ricerca in corso
AccessibilitàBuona
Segnalazione se sei iscritto al percorso
Bibliografia
- Mariano Dell’Omo, Montecassino e Capua tra longobardi e normanni: realtà, autorappresentazione e legittimazione del potere, «Bollettino dell’Istituto storico italiano per il medioevo», 118 (2016), pp. 125-140.
- Registrum Petri Diaconi (Montecassino, Archivio dell’abbazia, Reg. 3), I-IV. Edizione e commento a cura di Jean-Marie Martin - Pierre Chastang - Errico Cuozzo - Laurent Feller - Giulia Orofino - Aurélie Thomas - Matteo Villani, Rome, École française de Rome, 2015.
- Michela Cigola, L’abbazia benedettina di Montecassino. La storia attraverso le testimonianze grafiche di rilievo e di progetto, Cassino 2005.
- Mariano Dell’Omo, Montecassino. Un’abbazia nella storia, Montecassino 1999.
- Desiderio di Montecassino e l’arte della riforma gregoriana, a cura di Faustino Avagliano, Montecassino 1997.
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LocalitàMontecassino (Cassino, Lazio)