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San Fruttuoso di Capodimonte

Italia, San Fruttuoso di Camogli (Genova, Liguria)

San Fruttuoso di Capodimonte

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L’abbazia sorge nell’omonima baia, all’interno del parco terrestre e marino del monte di Portofino, attorniata da un borgo quasi disabitato nei mesi invernali. La prima chiesa venne edificata, secondo la tradizione, nel 711 dal vescovo di Tarragona Prospero, qui riparato dopo l’invasione araba della Spagna, per deporvi le reliquie di san Fruttuoso, martire del secolo III, nella località detta Chiesa Vecchia, nella quale sono in effetti visibili alcuni resti della costruzione.

L’attuale abbazia sarebbe sorta alla metà del secolo IX venendo poi distrutta dai saraceni e riedificata a cavaliere dei secoli X-XI per iniziativa della vedova di Ottone I, Adelaide di Borgogna. Affidata ai benedettini in quello stesso periodo, a partire dal secolo XII conobbe vari ampliamenti e ricostruzioni soprattutto per iniziativa della famiglia Doria, che adibì il monastero a sepolcro familiare.

Nel 1467 il cenobio fu affidato a commenda laica e furono proprio i Doria prevalentemente a esercitarla. La presenza monastica venne meno attorno al 1570 e l’edificio fu abitato dai contadini che curavano i terreni di proprietà dei Doria, lasciando deteriorare però il complesso e le sue suppellettili. La ripresa si ebbe a partire dalla fine del Seicento per iniziativa dell’abate Camillo Doria e proseguì nei due secoli successivi fino alla fine della commenda, nel 1885, quando l’abbazia divenne sede parrocchiale retta dai Doria Pamphili.

Colpita da una grave alluvione nel 1915, fu realizzato un primo intervento nel 1933 a opera dello Stato italiano ma il pieno restauro della chiesa e del monastero si avviarono solo nel 1983, con la loro donazione al Fondo per l’Ambiente Italiano da parte della famiglia. In particolare, tra il 2001 e il 2004 un’importante serie di lavori hanno interessato la chiesa monastica, le tombe dei Doria e il percorso museale, riportando alla luce l’antico accesso alla chiesa dal chiostro inferiore e altri ambienti medievali.

ANALISI FORMALE

L’attuale struttura comprende due chiese. Quella medievale, detta ‘monastica’, è su due ambienti, l’anteriore dei quali costituiva presumibilmente il coro, e una stanza absidata impiegata come cappella. Intonaci e pavimento risalgono al secolo X mentre è del secolo XIII la cripta, utilizzata per la sepoltura degli abati o inizialmente della famiglia Doria.

La chiesa ‘pubblica’ fu edificata dopo la fine della presenza monastica sopra quella medievale: costruita in stile romanico in tre navate, l’altare maggiore racchiude un cofanetto argenteo contenente le reliquie dei martiri Fruttuoso, Augurio ed Eulogio, inizialmente conservate nel sancta sanctorum localizzato nella parte inferiore dell’abbazia, che a sua volta costituisce il nucleo più antico dell’insediamento. L’abside è ricavato presso la roccia, la cupola mediobizantina è adornata con 17 arcatelle in pietra tratta dal monte ed è sormontata dalla torre nolare, edificata attorno al secolo X con calotta sferica e leggermente ovale sempre seguendo il modello bizantino: ad essa fu poi sovrapposta l’attuale struttura ottagonale con lesene a vista.

¡Anche il chiostro presenta due livelli: quello superiore venne edificato nel secolo XII e ricostruito per committenza del famoso ammiraglio Andrea Doria nel secolo XVI, dotandolo di coperture a crociera, capitelli in stile romanico e colonne di varia origine: pure la loggia del secolo X è in stile romanico. Il livello inferiore ospita, in una sua parte, le tombe di sette esponenti della famiglia Doria deceduti tra il 1275 e il 1305: sono costruite a fasce alterne in marmo bianco e pietra grigia, un modello caratteristico ligure, collocate a schiera sui tre lati del vano e costituite da arche in muratura singole o a coppie – in gran parte con epigrafi – sormontate da arcosoli a sesto acuto, sorretti da piccole colonne in marmo con tettuccio a capanna. Ad esse si affiancano due altre sepolture, delle quali si ignora l’identità dei defunti, e un sarcofago romano.

Nelle sale del monastero è stato allestito il museo che illustra la storia dell’abbazia: in particolare in varie teche sono esposte le ceramiche da tavola impiegate dai monaci durante i secoli XIII-XIV, reperite in un deposito durante i lavori di restauro degli anni Novanta.

Completa la struttura dell’edificio il loggiato che si aggetta verso la spiaggia (creata dall’alluvione del 1915), voluto nel secolo XIII dai Doria appunto per impiegarne una parte come luogo di sepoltura.

ROBERTO BELLINI

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Información de la localidad

San Fruttuoso di Capodimonte
Altri monumenti e luoghi da visitareLa Torre Doria, Il Cristo degli Abissi, sul fondale marino della baia
Eredità naturaleParco terrestre e marino del monte di Portofino
Ricreazioni storiche
Festival Of Tourist Interest
Fiere
Ufficio TuristicoPrenotazioni einformazioni su fondoambiente.it
Guide specializzate
Visite guidatePer gruppi fino a 25 persone e per scolaresche
AlloggiResidenza di charmes (landmarktrust.italia@landmarktrust.org.uk)
RistorantiAlcuni punti di ristoro presso l’abbazia
Mestiere
Bibliografia
Videos
Sito web
Monumento o luogo da visitareMonastero di San Fruttuoso
StileRomanico
TipoArchitettura monastica
EpocaX-XVI secolo
Stato di conservazioneBuone
Grado di protezione legaleBeni del FAI
Indirizzo di postaVia San Fruttuoso 13, 16032 Camogli
Coordinate44°18′58″N 9°10′30″E
Proprietà, dipendenzaArcidiocesi di Genova / Fondo per l’Ambiente Italiano
Possibilità di visite da parte del pubblico generico o solo di specialisti
Visita pubblica
Esigenze di conservazione
Orari e condizioni di visita
L’orario varia a seconda dei mesi: informazioni su https://fondoambiente.it/luoghi/abbazia-di-san-fruttuoso/visita
Importo del biglietto
8 euro, prezzi agevolati per gruppi, minori, studenti e scolaresche.
Lavori di ricerca in corso
AccessibilitàVia mare mediante servizio pubblico oppure attraverso due sentieri che partono da Portofino, uno scendendo dal monte, l’altro lungo la costa
Segnalazione se sei iscritto al percorso
No
Bibliografia
- Edoardo Mazzino, San Fruttuoso di Capodimonte, Bordighera 1964
- Franco Dioli - Tina Leali Rizzi, Un monastero, una storia. San Fruttuoso di Capodimonte dalle origini al XV secolo, Recco 1985
- Luisa Cavallaro, San Fruttuoso di Capodimonte, una ‘storia’ nella pietra, «Benedictina», 33 (1986), pp. 361-393
- Franco Dioli - Tina Leali Rizzi, I Doria a San Fruttuoso: dal XVI al XIX secolo. Storie di pirati e di fortezze. Con note archeologiche, Genova 1987
- San Fruttuoso di Capodimonte. L’ambiente, il monumento, Milano 1990
- Sentieri sacri sul monte di Portofino. A cura di Colette Dufour Bozzo - Marina Cavana - Daniele Calcagno, Milano 2010, ad indicem
- Donatella Rita Fiorino, San Fruttuoso di Capodimonte. Studi, restauri, allestimenti museali, Genova 2012
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LocalitàSan Fruttuoso di Camogli (Genova, Liguria)