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San Giovanni / San Matteo in Lamis

Italia, San Marco in Lamis (Foggia, Puglie)

San Giovanni / San Matteo in Lamis

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Sito nell’attuale parco nazionale del Gargano, la storia dell’abitato di San Marco in Lamis si intreccia con quella del santuario, sorto a circa due chilometri dalla cittadina alle pendici del monte Celano probabilmente in epoca longobarda, tuttavia è certa la presenza di una chiesa e di un ospizio già dal V-VI secolo perché i pellegrini diretti verso la Grotta di Monte Sant’Angelo del Gargano trovavano in quest’area rifugio e ospitalità.

La prima data documentata risale al 1007: il monastero fu eretto dai monaci benedettini che lo intitolarono a San Giovanni de Lama, sicché risulta essere uno dei primi enti religiosi della Capitanata. Il suo sviluppo fu molto rapido e significativo e promosse la nascita di un sobborgo di pastori, dal quale nacque appunto la cittadina di San Marco. Dopo avere raggiunto l’apice del suo sviluppo nel secolo XII, il monastero attraversò un periodo di grave crisi provocato da una serie di conflitti interni, che portarono nel 1311 all’allontanamento dei benedettini e al subentro dei cistercensi dell’abbazia di Santa Maria di Casanova per volontà di papa Clemente V.

Il cenobio passò poi in commenda fino all’arrivo dei frati minori osservanti nel 1578, grazie al quale la vita religiosa conobbe una forte ripresa favorita anche dall’arrivo da Salerno di una reliquia attribuita all’evangelista Matteo, che promosse un consistente flusso di pellegrinaggi. È a seguito di questo evento che il convento fu noto con il nome di San Matteo, benché ufficialmente ancora oggi il titolo canonico sia quello di San Giovanni in Lamis. Soppresso nell’Ottocento e trasferito in proprietà dapprima allo Stato poi al comune di San Marco, l’istituto fu oggetto di vari interventi per poi tornare nel 1905 ai francescani, che ne ripresero definitivamente la proprietà nel 1933 per donazione del comune.

ANALISI FORMALE

L’attuale assetto del monastero, oggetto di continui restauri dal 1975, lascia solamente intuire quello originario, che doveva essere più prossimo a una fortezza dominante la vallata sottostante del fiume Starale. La chiesa presenta un’unica navata, l’edificio monastico è collocato sulla parte destra mentre nella zona orientale è stata costruita nel 1936 una balconata. Una scalinata edificata nel 1838 conduce all’ingresso della chiesa, dal quale attraverso una serie di archi si accede al chiostro rettangolare, espressione caratteristica della tradizione benedettina. Da esso si ammira il loggiato cinquecentesco – vi si accede dal corridoio centrale del secondo piano – e il piazzale medievale con il monumentale pozzo, alla cui sommità è posta una statua raffigurante l’arcangelo Michele. Appena entrati nel

Convento, sulla destra vi è una stanza dove si trova il presepio artistico allestito per il Natale del 1966 da Matteo La Sala e da alcuni suoi allievi francescani. Sullo stesso piano sono allocate la cucina, le sale di riunione, la cosiddetta sala del fuoco – perché qui i monaci si riunivano a pregare davanti al camino – e i due refettori: in quello maggiore si trova un affresco del Seicento raffigurante l’Ultima Cena e alcuni quadri di santi francescani, il minore rinvia invece a un modello architettonico medievale costituito da archi e volte in pietra grezza. Al piano superiore si trovano le stanze un tempo impiegate dai seminaristi francescani, oggi invece riservate agli ospiti, distribuite in tre corridoi utilizzati pure per mostre e altri eventi organizzati dal convento.

Alla chiesa si accede mediante un corridoio: l’edificio sacro presenta un presbiterio rialzato in marmi policromi e un altare sormontato dalla statua di san Matteo in legno d’olivo garganico, la quale in realtà è nata forse nel secolo XIII come Cristo Pantocrator ma che, verso la fine del Cinquecento, un frate anonimo ha trasformato nell’evangelista Matteo mettendogli in mano la penna con cui esemplò il Vangelo.

Sui muri si notano lacerti di affreschi medievali, tra i quali si identifica la rappresentazione di san Francesco in visita al Gargano e i resti di un Giovanni Battista. Sui lati della navata sono presenti degli altari in stile barocco realizzati in pietra e dedicati a san Giuseppe, all’Immacolata Concezione, a sant’Antonio da Padova e al Precursore, al quale la chiesa è canonicamente intitolata. Sopra gli altari si trovano tele recenti di Filippo Pirro, che raffigurano alcuni francescani della Capitanata tra cui san Francesco Antonio Fasani e il beato Giovanni Vici da Stroncone.

Nell’abside è collocato un coro in legno massiccio, intagliato attorno al 1600 da ignoti artisti, forse frati del convento: sulle sue lunette sono visibili 14 quadri realizzati da Salvatore Bruno nel 1927 in cartapesta e terracotta, che illustrano la via Crucis. In mezzo al coro è l’ingresso della cripta, costituita da quattro piccoli vani residui di precedenti locali medievali e impiegati un tempo per la sepoltura dei frati. Dal coro, infine, si entra nella sagrestia, strutturata in tre locali con la presenza di vari arredi e strumenti liturgici: tra essi un grande banco del Seicento e un lavabo in pietra locale del 1700.

In alcuni locali del convento è allestito il Museo del santuario, che conserva innanzi tutto una monumentale biblioteca, tra le più importanti della Capitanata, dedicata a padre Antonio Fania da Rignano Garganico, nonché numerose opere d’arte, reperti archeologici e paleontologici, una raccolta di antiche Bibbie e molte mappe del territorio.

ROBERTO BELLINI

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Información de la localidad

Monastero e santuario di San Giovanni
Altri monumenti e luoghi da visitareSantuario di Santa Maria di Stignano
Fortezza di Castelpagano (resti)
Museo paleontologico di Borgo Celano (frazione di San Marco)
Eredità naturaleParco nazionale del Gargano
Ricreazioni storiche
Festival Of Tourist InterestProcessione di san Matteo e unzione sacra (21 settembre)
Processione di san Marco (25 aprile)
Processione delle fracchie (Venerdì Santo)
Manifestazione ‘Cchiù fa notte, Cchiù fa forte’ (agosto)
FiereFiera di san Matteo e di Maria Santissima Addolorata (19-21 settembre)
Ufficio TuristicoNo
Guide specializzateNo
Visite guidateNel convento su prenotazione per i gruppi
AlloggiConvento di Stignano
B&B Porta del Gargano
Tre Cercole – Eco Resort
RistorantiVari luoghi di ristoro in città
Mestiere
Bibliografia
Videos
Sito web
Monumento o luogo da visitareMonastero e santuario di San Giovanni/San Matteo in Lamis
StileRomanico, gotico, barocco con rifacimenti moderni
TipoArchitettura monastica
EpocaXVII-XX secolo
Stato di conservazioneBuone
Grado di protezione legale
Indirizzo di postaContrada San Matteo, 71014 San Marco in Lamis (Foggia)
Coordinate41°42′32.95″N 15°39′30.05″E
Proprietà, dipendenzaProvincia di San Michele arcangelo dei frati minori di Puglia e Molise
Possibilità di visite da parte del pubblico generico o solo di specialisti
Visita pubblica
Esigenze di conservazione
Orari e condizioni di visita
Tutti i giorni
Orario solare 7-12.45, 15-19.30
Orario legale 7-12.45, 15-21
Ospitalità per i pellegrini e per gruppi organizzati da prenotare on line o telefonicamente
Importo del biglietto
Gratuito
Lavori di ricerca in corso
AccessibilitàBuona
Segnalazione se sei iscritto al percorso
Bibliografia
- Pasquale Soccio, San Giovanni in Lamis. San Marco in Lamis. Origine e fine di una badia. Nascita di una città, Bari 1982.

- Pasquale Corsi, Il monastero di S. Giovanni in Lamis, «Archivio storico pugliese», 33 (1980), pp. 127-162.

- Giuliana Massimo, Il monastero di San Giovanni in Lamis e la sua decorazione nel medioevo: una tappa significativa verso il santuario micaelico, in Pellegrinaggi, pellegrini e santuari sul Gargano, a cura di Pasquale Corsi, San Marco in Lamis (Foggia) 1999, pp. 69-89.

- Tommaso Nardella, Brevi note sulla chiesa collegiata di San Marco in Lamis «di badia insigne e di regio patronato», «Archivio storico pugliese», 53 (2000), pp. 67-76.

- Roger Aubert, ‘voce’ Lamis (San Giovanni in), in Dictionnaire d’histoire et de geographie écclésiastique, 30, Paris 2008, coll. 142-143.
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Sito webwww.santuariosanmatteo.it
LocalitàSan Marco in Lamis (Foggia, Puglie)