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Sant’Eutizio

Preci (Perugia, Umbria)

Sant’Eutizio

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L’abbazia è una delle più antiche d’Italia: le sue origini, infatti, si fanno risalire al secolo V quando, nella Val Castoriana, nei pressi dell’attuale frazione di Piedivalle nel comune di Preci, giunse un gruppo di monaci ed eremiti siriani, i quali dimorarono in alcune grotte artificiali scavate in uno sperone di pietra. L’insediamento propriamente cenobitico fu avviato da san Spes mediante la creazione di un oratorio dedicato alla Vergine attorno al 450. Alla sua morte, nel 510, sant’Eutizio, giunto dall’eremo sito nei pressi dell’attuale abbazia, costruì il primitivo monastero, edificando in seguito la chiesa ove depose le spoglie di Spes e che, dopo la sua scomparsa (540), accolse pure le sue.

Nel difficile contesto dell’epoca il cenobio, che in progresso di tempo adottò la regola di Benedetto, costituì un punto di riferimento importante per la popolazione: nonostante la scarsità di notizie, è probabile che già attorno al Mille costituisse il maggior centro politico ed economico della zona. I monaci si preoccuparono della cura delle anime degli abitanti e ne sostennero, partecipandovi direttamente, l’opera di colonizzazione del territorio. Attorno all’abbazia ruotava così la vita delle comunità circostanti, fondate dagli stessi cenobiti, anche dal punto di vista culturale: nell’edificio sorse una biblioteca e si organizzò uno scriptorium in cui furono redatti i codici liturgici dell’abbazia e uno dei più antichi e importanti documenti in volgare dopo il Placito di Montecassino, la Confessio Eutiziana (prima metà dell’XI secolo).

Ciò fu possibile perché già in epoca altomedievale l’istituzione fu fatta oggetto di ampie donazioni, che estesero il suo patrimonio dall’Umbria all’Abruzzo, dalla Sabina alle Marche. Esse permisero il progressivo sviluppo edilizio del complesso monastico culminato con l’abbaziato di Tadino I, che nel 1180 avviò importanti lavori di restauro conclusi solamente sotto Teodino II nel 1236. In tale periodo nacque anche, nei pressi dell’ente, la scuola chirurgica preciana, ispirata dall’interesse dei monaci per le discipline mediche e farmaceutiche: essa fu promossa dal divieto nel 1215 per gli ecclesiastici di esercitare queste professioni, pertanto, onde evitare che il sapere acquisito venisse disperso, i monaci trasmisero agli abitanti della comunità abbaziale le loro conoscenze e abilità mediche.

La decadenza ebbe inizio con la fine del XII secolo a seguito dell’affermarsi dei comuni, che sottrassero all’abbazia progressivamente beni e terre: le ultime trascorsero al comune di Norcia tra il 1257 e il 1259. Nel XIV secolo il monastero passò sotto l’autorità del rettore del ducato di Spoleto e nel secolo XV iniziò la commenda, gli ultimi abati della quale coincisero con i presuli di Norcia. Nel 1451 il monastero fu dato in commenda a Niccolò V, anche se vi rimasero i benedettini fino al 1568. Una ripresa si ebbe al tempo della gestione dell’abate commendatario Giacomo Crescenzi, che nel 1599 realizzò una serie di interventi strutturali ma che traferì anche nel 1605 la biblioteca alla Vallicelliana di Roma. Nel 1860 l’ente fu soppresso, il suo recupero fu avviato dal 1908 per iniziativa di don Ernesto Benedetti e, fino al 2015, ha ospitato ancora una comunità di monaci benedettini per poi passare sotto le cure del clero diocesano. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1997, è stata nuovamente colpita dal sisma del 2016 e solo di recente si sono avviati i lavori di restauro.

ANALISI FORMALE

Il complesso monastico è stato oggetto di numerosi interventi. All’abbazia si accede attraversando un piazzale che si appoggia su sei arconi, costruiti nel 1599: di qui si giunge a un portale in pietra sormontato da una formella raffigurante l’Agnus Dei (secolo XIV). La chiesa, che costituisce l’elemento principale del complesso, fu edificata dopo la riforma benedettina ma venne completamente rinnovata nel 1190 e completata nel 1236. Di struttura romanica, presenta una facciata a capanna nella quale si apre un portale a doppia ghiera (XVII secolo), che reca lo stemma del cardinale Fausto Poli, abate dal 1644 al 1653. Si ammira, inoltre, uno splendido rosone di stile romanico-spoletino, con un doppio giro di archetti e circondato da quattro rilievi raffiguranti i simboli dei quattro evangelisti. Sulla lunetta sopra il portale è posta un’epigrafe che ricorda il marmoraro romano Magister Petrus, il quale nel 1190 diresse i lavori di ristrutturazione dell’edificio.

L’interno è a navata unica: la sua parte mediana è la più antica e si caratterizza per un differente paramento murario e per le sue finestre di epoca ottoniana. In essa si trova la porta murata la cui soglia è stata consumata dal passaggio dei fedeli, che procedevano in ginocchio fino al corpo di sant’Eutizio. All’inizio della navata sono collocati un fonte battesimale del secolo XV e un’acquasantiera ricavata da un’ara di età augustea. Lungo le pareti si ammirano sulla sinistra un dipinto del Pomarancio raffigurante Cristo crocifisso tra san Spes e sant’Eutizio (1602), sulla destra un Sant’Antonio abate di Giovanni Battista Crescenzi (1596). A destra della navata si entra nella sacrestia, dove si trovano due mobili in legno intagliato di fine secolo XV e il leggio del 1519, opera di Antonio Seneca della vicina Piedivalle.

Il presbiterio è rialzato per ospitare al di sotto un’ampia cripta quadrangolare, strutturata in due navate con volte a crociera divise da due massicce colonne in pietra locale, appartenute probabilmente all’antico oratorio: qui furono custodite a lungo le reliquie di san Spes. Al centro del presbiterio si trova l’altare maggiore con un Cristo crocifisso di Nicola da Siena (metà XV secolo) dietro il quale domina il sepolcro di sant’Eutizio, un’opera in marmo attribuita a Rocco da Vicenza ed edificata per volere dall’abate Polidoro Scaramellotti nel 1514. Il manufatto accoglie sia le spoglie del santo sia quelle di Spes e si organizza in due parti: in basso un podio con stemmi, sopra un tempietto a fornici con motivi decorativi a candelabra scolpita. L’abside poligonale, che risale al XIV secolo, sporge sul piazzale esterno ed è scandita da cinque archi ogivali. Qui è collocato il coro intagliato in legno di noce, opera ancora del Seneca degli inizi del secolo XVI: in generale, i restauri del 1956, effettuati secondo criteri di ripristino medievalista, hanno cancellato ogni traccia dell’intervento promosso nel XVII secolo dall’abate Giacomo Crescenzi, perciò solo questo coro, in effetti, è giunto fino ai giorni nostri.

Il monastero è costituito da un lungo braccio parallelo alla chiesa, abbassato di un piano alla fine del XIX secolo, in cui si aprono le celle dei monaci che guardano a valle; e di due corpi trasversali che si saldano all’abside sul lato dell’ingresso e alla rupe del campanile sul lato opposto: sul braccio trasversale orientale è posta la dimora dell’abate, ornata da una bifora gotica. Su questi corpi si aprono inoltre due androni, che immettono nei rispettivi cortili: il primo, più ampio e dominato dalla chiesa, è illustrato da due splendide bifore trecentesche e comunica con il secondo, dove è collocata una fontana, databile al V secolo, scolpita a losanghe e pilastrini.

Dal cortile piccolo, attraverso una scalinata, si sale alle grotte dove si ritirarono sant’Eutizio e san Fiorenzo, scavate nello sperone roccioso che sovrasta a picco l’abbazia e sulla cui sommità venne poi eretto, nel XVII secolo, il campanile, a opera di Giovanni Battista Crescenzi, fratello dell’abate Giacomo.

A completare il complesso è il Museo, collocato in alcune sale del monastero, istituito per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dall’abbazia e per documentare la storia e l’opera della celebre scuola preciana, che proprio in Sant’Eutizio ebbe la sua origine.

ROBERTO BELLINI

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Información de la localidad

Sant’Eutizio
Altri monumenti e luoghi da visitareTorre di Collescile, Eremo di San Fiorenzo, Antica scuola di chirurgia di Preci, Chiesa di Santa Maria di Preci, Chiesa della Madonna della Peschiera a Borgo Garibaldi
Eredità naturaleCascate di Lu Cugnuntu
Parco nazionale dei monti Sibillini
Ricreazioni storiche
Festival Of Tourist InterestProcessione di sant’Eutizio (23 maggio)
Festival delle tradizioni (6-8 maggio)
I focaracci (8 dicembre)
Fiere
Ufficio TuristicoNo
Guide specializzateNo
Visite guidateNo
AlloggiVari luoghi accoglienza nei dintorni di Preci: informazioni sul sito
comune.preci.pg.it
RistorantiVari luoghi accoglienza nei dintorni di Preci: informazioni sul sito
comune.preci.pg.it
Mestiere
Bibliografia
Videos
Sito web
Monumento o luogo da visitareMonastero di Sant’Eutizio
StileRomanico
TipoArchitettura monastica
EpocaXIII-XVI secolo con tracce paleocristiane
Stato di conservazioneAttualmente non visitabile
Grado di protezione legaleArcidiocesi di Spoleto-Norcia
Indirizzo di postaLocalità Piedivalle, 06047 Preci (Perugia)
Coordinate42°52′13.55″N 13°03′50.18″E
Proprietà, dipendenzaBenedettini di Maria Sedes Sapientiae di Norcia
Possibilità di visite da parte del pubblico generico o solo di specialisti
Visita pubblica
Esigenze di conservazione
In fase di restauro
Orari e condizioni di visita
Abbazia: tutti i giorni 7.30-13, 15-21
Museo:
luglio-agosto 9.30-12.30, 15-18; festivi 10-18
settembre-giugno su prenotazione.
Accoglienza all’abbazia per singoli e gruppi da concordare
Attualmente non visitabile
Importo del biglietto
Ingresso libero all’abbazia
Lavori di ricerca in corso
AccessibilitàBuona
Segnalazione se sei iscritto al percorso
Si
Bibliografia
- Maria De Orchi, L’antica abbazia di S. Eutizio in Piedivalle, «Arte cristiana», 51 (1963), pp. 127-131.
- Pietro Pirri, L’abbazia di Sant’Eutizio in Val Castoriana presso Norcia e le Chiese dipendenti, Roma 1960.
- Thomas Frank, Spuren einer verlorenen Memorialaufzeichnung im Kloster S. Eutizio bei Norcia, «Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken», 68 (1988), pp. 20-51.
- L’abbazia di S. Eutizio nella valle Castoriana presso Norcia, Perugia 1993.
- Gustavo Cuccini - Antonio Giorgi, Monaci ed eremiti in Umbria, Perugia 2000, pp. 14-22.
VideosNo
Sito webit.wikipedia.org
it.cathopedia.org
umbriatourism.it
iluoghidelsilenzio.it
vaticano.com
comune.preci.pg.it
LocalitàPreci (Perugia, Umbria)